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Palazzo Madama e mostra in prestito dall’Ermitage di San Pietroburgo

 

Oggi pomeriggio abbiamo fatto una gita nel cuore di Torino approfittando del bel tempo.
Siamo arrivati a piedi nel cuore della splendida Torino, passeggiando nella zona pedonale che collega Piazza San Carlo a Piazza Castello.

 
Piazza San Carlo



Piazza Castello (da dx si vede la punta della Mole Antoneliana, al centro Palatto Madama e a sx Castello Reale)
 

 

Torino è una città che offre moltissimo dal punto di vista culturale, come lo può dimostrare la piccola gita di questa sera, ma anche da un punto di vista architettonico ed, infatti, nelle prossime settimane vi racconteremo Torino e i suoi piccoli grandi tesori in qualche puntata.
Arrivando da via Roma, via abbracciata dai palazzi dello shopping, l’immagine che si presenta a noi ha dell’incredibile: si apre una piazza grande, ariosa, che lascia respirare il visitatore a pieni polmoni, l’aria che ci arriva è piena di storia, cultura, immagini che lasciano senza fiato. 
In Piazza Castello il primo edificio a rapire la nostra attenzione è un’incredibile progetto juvarriano che è Palazzo Madama. E’ patrimonio dell’umanità UNESCO e nel palazzo c’è la sede del museo civico che oggi appunto ospita questa mostra sino al 04 luglio 2016.
La mostra, con oltre settanta dipinti prestati dal Museo Ermitage di San Pietroburgo, è dedicata all’arte francese, dall’avvento delle accademie sino alla libertà della pittura “en pleinair” proposta appunto dagli impressionisti.
Il mio consiglio è quello di prendere una guida “in carne ed ossa” invece dell’audio guida, vi aiuterà ad entrare maggiormente in contatto con l’opera che state osservando, e magari a comprendere il messaggio che, si ritiene, l’autore volesse trasferirci.
Non è assolutamente mia intenzione, soprattutto perché non ho le competenze, spiegarvi i quadri che stasera abbiamo visto ma vi voglio dire che è possibile visitare una mostra d’arte anche se siete dei neofiti in materia, proprio come me, ed uscire dal Palazzo più ricchi.
Penso sia molto soggettivo e personale quello che si può percepire osservando una grandissima opera d’arte ma quello che è certo è che non ne rimarrete indifferenti.
L’impressionismo è una delle correnti che forse maggiormente riesco a comprendere, la voglia di ritrarre ciò che si vede senza porre troppa attenzione alla forma ma lasciando che l’immagine prenda forma in ognuno di noi, trovo che sia una magia incantevole.

 

 



Claude Monet
Covone di Fieno in Giverny 1886
Camille Pissarro
Boulevard Montmartre 1897

Se osservate quest’opera da lontano, così come accade in altre  opere impressioniste, percepirete un’immagine chiara, ma una volta che vi avvicinerete quello che prima vedevate con assoluta chiarezza diventa solo abbozzato.
Qui vedrete molti calessi trainati da cavalli, ma se osservate da vicino troverete molte pennellate con molto colore in rilievo e, non potrete facilmente identificare lo stesso soggetto, che solo a pochi metri di distanza, eravate sicuri di vedere.
Questo quadro in particolare mi ha rapita, non so spiegare il motivo ma sono stata ad osservarlo a lungo

 



Alfred Sisley
L’argine del fiume a Saint-Mammès 1884

 Di quest’opera mi ha colpita la luce, come tutto inizi dall’alto con la luce sino ad arrivare alla base dell’opera dove forse l’occhio neppure si sofferma perché si è rapiti dal cielo, la collina in lontananza e il fiume.




Henri Matisse
Vaso di girasoli 1898

 

Monumento di Vittorio Emanuele II

 

Crepuscolo da Torino
La nostra gita è terminata cenando presso il pastificio Defilippis, in Via Langrange, dove potrete mangiare all’aperto e continuare a gustare la bellezza che Torino riesce a transmettere al crepuscolo
#iquattromoschettieri 

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