Era il 17 maggio 2012, avevo 33 anni e l’istinto materno ancora non sapevo cosa fosse. Avevo però una marito, una casa, due cagnolini e un mutuo bello grosso.
Avevo già fatto qualche test di gravidanza, forse più di qualcuno, insomma proprio tanti… Pietro non voleva arrivare ed io ero impaziente di diventare mamma, sentivo che il mio orologio biologico correva ed iniziavo ad essere preoccupata.
Il 17 maggio, dopo il lavoro, vado in farmacia e compro senza troppe speranze un kit da 5 di test di gravidanza… ho preso un’offerta tipo 12 euro 5 test… il primo prezzo in super offerta… ero stufa di spendere ogni mese 30 euro per un test che continuava a darmi la risposta che non volevo.
Vengo a casa dal lavoro e con Stefano, ricordo che eravamo impazienti, faccio il test. Lo lascio sul lavandino e Stefano legge le nuove istruzioni di questo kit super economico… dopo pochissimi secondi il test dà un risultato molto diverso da quello dei mesi precedenti… subito ci guardiamo negli occhi e lui mi dice: “lo sapevo… hai speso poco e ora ci dà pure un risultato sbagliato!” rifaccio subito un secondo test… POSITIVO…. leggiamo meglio e c’era scritto di farlo al mattino a digiuno… ecco che non dormo la notte e al mattino (le 4!) mi alzo e faccio il terzo test: POSITIVO!
alcuni dei test fatti… 🙂 |
E’ così che inizia la nostra favola.
Sono stati nove mesi meravigliosi, la prima gravidanza è unica, piena di scoperte, la mia pancia che cresceva piano piano e io che imparavo ad amare la mia pancia e il suo abitante: giorno dopo giorno.
Ho lavorato tutti e gli otto mesi precedenti alla nascita di Pietro, poichè tranne che per il peso che aumentava, per il resto non ho mai avuto problemi.
Mi sono iscritta ad un corso preparto e ho conosciuto molte persone che strada facendo sono diventate mie amiche, grandi amiche, e i loro figli ora sono amici dei miei bambini. Abbiamo creato un bellissimo gruppo, la gravidanza e il parto ci hanno unite, ci siamo conosciute e abbiamo condiviso i primi difficili mesi. Ed è proprio lì che io e Francy ci siamo conosciute!
Mi sono iscritta ad un corso preparto e ho conosciuto molte persone che strada facendo sono diventate mie amiche, grandi amiche, e i loro figli ora sono amici dei miei bambini. Abbiamo creato un bellissimo gruppo, la gravidanza e il parto ci hanno unite, ci siamo conosciute e abbiamo condiviso i primi difficili mesi. Ed è proprio lì che io e Francy ci siamo conosciute!
Il 16 febbraio 2013 era un sabato. Io inizio ad avere dolori alla schiena e fitte alla pancia… come mi avevano insegnato al corso preparto, prendo del buscopan, le contrazioni finte passano col buscopan, ma qui nulla, i dolori aumentavano ed erano sempre più vicini…
Ho iniziato ad annotare su un foglio la durata delle contrazioni e il tempo che trascorreva da una contrazione alla successiva… quando siamo arrivati a 8 minuti ho svegliato Stefano.
Ho fatto la doccia, come da manuale, e sempre come da manuale la borsa era pronta.
Avrei dovuto fare, sempre come insegnato al corso, una leggera colazione ma i dolori erano troppo forti per mangiare e l’ansia stava aumentando. Me ne sarei pentita in seguito di non aver mangiato…
Ho deciso di partorire in un ospedale lontano da casa ma che eccellesse per le competenze, il S.Anna di Torino, che si trova vicino al Regina Margherita (ospedale di primo livello per l’assistenza neonatale).
Sono arrivata al pronto soccorso alle 9,30 e le ore che sono trascorse tra il mio arrivo e la nascita di Pietro rimarranno nella mia memoria per sempre.
Ragazze il parto è doloroso ma è l’esperienza più intensa che una donna possa provare. Io rivivrei quei momenti altre volte (forse solo una terza volta 😉 )
Pietro ahimè aveva qualche giro di cordone ombelicale intorno al collo… le mie contrazioni gli facevano calare il battito cardiaco. Siamo andati avanti per qualche ora così.. io spingevo ma lui non usciva… anzi la situazione peggiorava…. Onestamente non capivo assolutamente nulla di quello che stava accadendo… ero piena di dolore, ricordo che ero in imbarazzo perchè pensavo di non saper spingere bene…
Volevo muovermi ma mi dicevano di stare ferma, mi è stato spiegato successivamente che cercavano di trovare una posizione in cui il battito del bambino fosse stabile.
Ad un certo punto ho visto solo molti dottori intorno a me, tutti che mi visitavano e continuavano a parlare, ma io non coglievo nulla…
Mio marito mi era vicino, mi teneva la mano ma era pallido, io avevo tanto male.
Ricordo che è arrivata un’infermiera e mi ha detto “tesoro ti portiamo in sala operatoria perchè il tuo bimbo non ha battito, dobbiamo fare in fretta…”
Oddio, tutto cambia, la paura diventra atroce e ti schiaccia, firmi carte e non sai quello che ti stanno facendo firmare, ti mettono delle calze antitrombosi, il catetere, il betadine sulla pancia, ti legano i polsi, non ti danno il tempo di salutare tuo marito… mi giro e vedo le lacrime rigargli il volto, ricordo solo quello… poi riapro gli occhi e tutto è verde in sala operatoria… mi parlano ma io piango…
Tutto questo è accaduto in 4 minuti.
Da quando mi hanno detto quelle terribili parole a quando mi hanno dato Pietro, il mio Pietro, in braccio sono passati solo 4 minuti.
Eccolo li, sul mio petto, tutto scuro e con una montagna di capelli. Stava bene.
Ricordo di aver solo detto “ditelo a Stefano che stiamo bene, ditelo a mio marito per favore”.
Ero tanto stanca… hanno preso Pietro al quale ho dato un bacio e gli ho detto “benvenuto al mondo amore mio” e l’ho rivisto solo qualche ora dopo.
Tre giorni dopo siamo venuti a casa e io ero in formissina, il cesareo non mi aveva dato alcun tipo di problema.
Il nostro viaggio insieme è iniziato ed ogni giorno è più bello, amo i miei figli più della mia vita e non c’è nulla che non farei per loro.
Essere mamma non si nasce, almeno io non sono nata mamma, lo sono diventata, giorno dopo giorno.
Non è sempre semplice, spesso e volentieri ho momenti di sconforto ma quando condivido le difficoltà con altre mamme, scopro che per tutte e così.
C’è chi come me si è ritrovata bambini che non dormivano la notte, altre bambini che piangevano di continuo o chi non mangiava proprio niente… ognuna all’inizio, ma anche dopo eh, si trova con i propri bambini ad affrontare situzioni che mai avrebbe pensato di vivere.
Ma non siete sole in questa situazione, ricordate che per tutte e così, all’inizio bisogna conoscersi a vicenda, e se qualcuna vi dice che i loro figli dormono sempre e mangiano tutto, sappiate che tranne le miracolate e le iper ottimiste, non è sicuramente la “pura” verità, magari per esempio hanno una mamma o una persona che gli permette di riposare… quindi tranquille!
Il mio consiglio se avete scoperto di essere incinta o siete neo mamme è di condividere le vostre esperienze con altre future/neo mamme. Vi aiuterà ad avere un raffronto per i mille dubbi che sempre vengono, o anche solo per poter fare una chiacchierata durante un momento difficile.
E se avete dubbi sulla gravidanza o volete condividere con noi un momento così intenso ed intimo… siamo qui ad accogliere commenti o msg privati e rispondere o raccontare per voi… noi sappiamo che insieme tutto assume sfumature diverse!
Questa foto mi è davvero cara perchè è la seconda notte in ospedale. Ricordo che non riuscivo a dormire e lo guardavo… era così tranquillo… Lui ancora oggi dorme con la mano sotto la guancia.
Questa foto mi è davvero cara perchè è la seconda notte in ospedale. Ricordo che non riuscivo a dormire e lo guardavo… era così tranquillo… Lui ancora oggi dorme con la mano sotto la guancia.
Presto vi racconterò il magico viaggio del mio secondogenito…
#iquattromoschettieri