Libri

Il giorno della memoria raccontato ai bambini. Libri per ricordare

Sarà banale, ma credo fortemente, oggi più che mai, che il giorno della MEMORIA vada raccontato, ricordato ai nostri figli e anche a molti adulti.

Sono altrettanto convinta che i gesti quotidiani valgono come quel ricordo. Non bisogna tenere gli occhi chiusi e girarsi dall’altra parte di fronte alle ingiustizie dei giorni nostri (cosa che sempre più spesso invece succede). Le azioni quotidiane di rispetto sono le fondamenta affinché quel momento storico di buio e crudeltà non faccia di nuovo parte della nostra vita e di quella altrui.

Credo che tante gocce formino l’oceano e che nel mio piccolo cercherò di dare ai miei figli gocce di rispetto, altruismo ed amore per la propria vita e per quella delle altre persone, di qualsiasi etnia facciano parte!

Volevo suggerirvi tre letture che parlano, con toni delicati e adatti a piccoli lettori, dell’olocausto: “L’albero di Anne” edito da Orecchio Acerbo , Otto. Autobiografia di un orsacchiotto edito da Mondadori e Presto torneremo a casa edito da Einaudi Ragazzi.

Otto. Autobiografia di un orsacchiotto è un libro scritto da Tom Ungerer, edito da Mondadori. Fa parte della collana Oscar Junior, collana di libri adatta per la lettura autonoma dei bimbi dai 7 anni in su.

Otto è la storia di un orsacchiotto di peluche che racconta in prima persona la sua vita e la sua amicizia con due bimbi, Oskar e David.

Tre compagni di vita e giochi che verranno brutalmente separati dalla guerra. Oskar con la sua stella gialla partirà su un camion dei deportati, David vivrà l’orrore dei bombardamenti aerei sulla Germania e l’arruolamento del papà in guerra. I tre amici però hanno un destino segnato e la loro amicizia non finirà, resterà in sospeso per molti anni fino al giorno in cui si ritroveranno.

Un libro semplice che riesce con immagini realistiche a far capire ai bimbi l’orrore della guerra. Orrore per tutti, non solo per una fazione, ma per ogni persona che vive la distruzione e la devastazione che una guerra porta con se.

Un libro scritto con sensibilità ed attenzioni verso il piccolo lettore, un testo semplice, soft nelle espressioni, capace però di spiegare  questo delicato argomento senza spaventare il bambino.

Il libro narrato in prima persona dell’orsacchiotto, ha reso meno duro il racconto e il messaggio finale positivo e di speranza, ha permesso di elaborare le emozioni forti e negative che la guerra suscita.

Presto torneremo a casa di Jessica Bab Bonde e Peter Bergting tratta il tema dell’olocausto in un modo originale, utilizzando il fumetto e facendo raccontare in prima persona ai 6 protagonisti la loro storia.

Una storia all’inizio come quella di tanti bambini fortunati, che nascono in un contesto famigliare tranquillo, con famiglie amorevoli e amici che allietano le giornate. Bambini però che si trovano un giorno catapultati in una realtà nuova e spietata… bambini che vivono sulla loro pelle la separazione e la morte di persone care, la fame, la paura, l’odio e l’umiliazione, bambini però che sopravvivono e testimoniano ciò che non deve essere dimenticato.

Un libro sicuramente più crudo degli altri citati, che parla in modo chiaro di cosa voglia dire per un bambino vivere i campi di sterminio, la discriminazione e l’orrore di quel periodo. Un testo a mio avviso adatto dai 10 anni in su, un testo che va però accompagnato da commenti e momenti di condivisione con l’adulto.

Pregavamo Dio che gli aerei che sorvolavano il campo sganciassero una bomba. Stavamo così male che desideravamo morire. Non vedevamo vie di uscita.

 

memoria

L’albero di Anne di Irène Cohen-Janca e Maurizio A.C. Quarello, edito da Orecchio Acerbo, è una storia di dolore, ma di speranza e di vita che resiste anche dopo la morte.

Il libro ha un narratore di eccezione: un vecchio ippocastano. Non un qualunque ippocastano, ma un portatore di memorie che, ormai sul punto di morire, decide di raccontare una storia.

La storia è quella di Anne, una giovane ragazzina di 13 anni, che viveva al 263 di Prinsengracht ad Amsterdam.

Il libro racconta della clandestinità della piccola Anne, delle sue emozioni e di quel male terribile che invadeva il mondo in quel periodo. Un mondo dove all’improvviso si decise di vietare tutto, fino ad arrivare persino a vietare “DI ESISTERE” alle persone.

Una lettura dai toni delicati, a forte impatto emotivo, perfetta per spiegare ai bambini più grandicelli, 8/9 anni, la Shoah. Un modo per tenere sempre accesa la MEMORIA, per non dimenticare.

Trovo assolutamente perfetto il ricordo attraverso un albero. Questo ippocastano immobile, come era immobile la nostra Anne nel suo nascondiglio, che sente in punto di morte di dover testimoniare quello che ha visto.  E la consapevolezza che da un suo ramo nascerà nuova vita, nuova speranza…la memoria di Anne.

Proprio con le parole di Anne, con la sua capacità di vedere la luce quando c’era solo buio, oggi sia bello ricordarla e ricordare tutte le persone che muoiono, ieri come oggi, per mancanza di umanità:

“Vedo che il mondo lentamente si trasforma in un deserto,

sento sempre più forte il rombo che si avvicina, che ucciderà

anche noi, sono partecipe del dolore di milioni di persone,

eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto tornerà

a volgersi al bene, che anche questa durezza spietata finirà, 

e che nel mondo torneranno tranquillità e pace”.

Anne Frank

Francesca

Li trovate anche su Amazon:

Presto torneremo a casa

L’albero di Anne

Otto. Autobiografia di un orsacchiotto 

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